La Fondazione IEO-MONZINO a sostegno della Ricerca sui tumori femminili

La Fondazione IEO-MONZINO è un ente senza scopo di lucro ed è l’unica a sostenere esclusivamente e direttamente la Ricerca dell’Istituto Europeo di Oncologia e del Centro Cardiologico Monzino, Istituti di eccellenza specializzati nella Ricerca e nella Cura delle patologie oncologiche e cardiovascolari.

Da oltre 25 anni la Fondazione supporta la ricerca clinica e sperimentale, l’assistenza ai pazienti oncologici e cardiologici con l’obiettivo di individuare le cure migliori e per sostenere nuovi progetti innovativi. Oggi ancora di più, il finanziamento alla Ricerca si conferma essere strategico per il lavoro dei medici e dei ricercatori dello IEO e del Monzino affinché i progressi e i risultati raggiunti in laboratorio possano essere velocemente trasformati in cure personalizzate e in sistemi diagnostici sempre più efficaci.

Con questi obiettivi, la Fondazione instaura partnership con aziende ed enti che scelgono di supportare la Ricerca. In collaborazione con AXA Cuori in Azione, la Fondazione garantirà una borsa di studio a una giovane ricercatrice impegnata in uno studio sul carcinoma mammario triplo negativo per raccogliere informazioni fondamentali per la comprensione, la diagnosi e il trattamento di questa tipologia di tumore.

“Mi chiamo Giulia e sono una ricercatrice dell’Istituto Europeo di Oncologia. Dopo essermi laureata in Inghilterra ho deciso di rientrare in Italia per frequentare un dottorato di ricerca in oncologia molecolare presso lo IEO, un’eccellenza nell’ambito dell’oncologia. Sono molto contenta di aver avuto questa opportunità e di poter contribuire al progresso della Ricerca. Sono sempre stata affascinata dal lavoro del ricercatore e quando sono entrata in laboratorio per la prima volta ho capito che quella sarebbe stata la mia strada. Ogni giorno trascorso in laboratorio imparo qualcosa di nuovo e la consapevolezza di lavorare per poter aiutare tutte le donne che stanno affrontando un tumore al seno mi riempie di orgoglio.” – Dott.ssa Giulia Robusti, ricercatrice IEO

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